La velutina è un efficientissimo cacciatore di api. Le cattura davanti agli alveari e le uccide per nutrire le numerose larve presenti nei suoi nidi. A differenza dell’ape asiatica (Apis cerana), la nostra ape (Apis mellifera ligustica) non riesce a difendersi adeguatamente.
Quando questo predatore tiene sotto assedio gli alveari le api smettono di uscire per raccogliere il cibo (nettare e polline) necessario per nutrire la famiglia. Di conseguenza la colonia si indebolisce pericolosamente.
In Francia, a causa di Vespa velutina, sono state segnalate perdite degli alveari che arrivano fino al 50%.
L’ape è il principale insetto impollinatore. Dalla sua sopravvivenza dipende la capacità riproduttiva di almeno 130mila specie di piante.
Oltre alle api – che rappresentano l’80% della dieta proteica delle larve di velutina in ambiente urbano e il 45-50% in ambiente rurale – il calabrone preda anche altri importanti impollinatori (bombi, megachilidi, farfalle, etc).
Danni secondari, ma non trascurabili, sono quelli ai frutti maturi, prediletti dagli esemplari adulti di velutina
Il tasso di aggressività verso l’uomo è analogo a quello del calabrone europeo. In prossimità dei nidi però l’attacco può essere violento: 8-12 punture possono provocare un avvelenamento che richiede il ricovero in ospedale.
La pericolosità è anche dovuta al fatto che Vespa velutina costruisce i propri nidi spesso in vicinanza di aree urbane o dentro edifici ad uso umano, come serre, capanni o terrazze.
Immagine di copertina: Fabrizio Zagni, Apiliguria