Notizie

Primavera 2025: le prime segnalazioni di Vespa velutina e l’impiego della radiotelemetria su una fondatrice

L’inverno è ufficialmente terminato da un po’ e l’arrivo della primavera e delle temperature più miti ha favorito l’uscita delle fondatrici dalla diapausa invernale. Ad un iniziale periodo che le vede impegnate nella ricerca di sostanze zuccherine per recuperare le energie, segue la fase di esplorazione di un luogo riparato che possa ospitare la nuova famiglia e la dispendiosa attività di fondazione di un nido primario e conseguente ovideposizione. La colonia, inizialmente formata dalla regina e poche operaie, è destinata poi ad accrescersi durante la stagione. 

I primi avvistamenti in apiario e segnalazioni di regine catturate tramite trappolaggio risalgono alla prima metà di marzo dalle zone di Massa-Carrara e nella città di Genova. Più recenti sono le segnalazioni dalla Lunigiana, mentre il 25 marzo è stato segnalato sul nostro sito il primo nido primario a Pistoia (in figura), prontamente neutralizzato. 

Nido primario con regina di Vespa velutina a Pistoia (foto da segnalazione Stopvelutina)

Visto l’abbondante numero di individui che si nutriva su una camelia a Camaiore (LU), l’apicoltore Walter Massagli insieme a Gioia Mei, Mariëlle van der Elst e Alessia Vernacchia – squadra già attiva sul territorio nella ricerca e neutralizzazione dei nidi con il Progetto Velutina Toscana – hanno provato ad utilizzare la tecnica della radiotelemetria su uno degli individui catturati: una presunta regina intenta a bottinare. Sulla regina è stato posizionato il tag e, una volta nutrita, è stata rilasciata in ambiente e seguita dalla squadra con le antenne per il radiotracking. Dopo diverse pause da parte della regina su alcune piante, si è diretta verso un pendio. Il segnale del tag ha portato la squadra a sospettare che fosse entrata in una fessura di una roccia, ipotesi poi confermata perché la regina è stata vista uscire dalla fessura per dirigersi sulla stessa camelia dove era stata catturata. Una volta rientrata nel rifugio, situato a 140m dalla camelia, è stata filmata con un endoscopio (video disponibile qui). Si trattava effettivamente di una fondatrice intenta a costruire il nido primario a circa 30 cm di profondità, inaspettatamente collocato in un riparo naturale, anziché in un’area antropizzata. Di solito, infatti, siamo abituati a trovare i nidi primari nei pressi delle abitazioni, principalmente su davanzali, terrazzi, sotto tettoie o pergolati.  

Il lavoro da parte della squadra impegnata nel Progetto Velutina Toscana ha dimostrato non soltanto che la radiotelemetria può essere impiegata efficacemente anche nell’individuazione dei nidi primari, ma ha permesso di scoprire altre abitudini di questa specie solitamente poco osservate.